Canali Minisiti ECM

Le statine sono più efficaci con il colesterolo Ldl alto

Cardiologia Redazione DottNet | 18/04/2018 13:31

Secondo uno studio dell'Università dello Iowa, appare ridotto il rischio di morte

 Le statine funzionano meglio tra chi ha livelli più alti di colesterolo cattivo (l'Ldl). E' quanto emerge da uno studio dell'Università dello Iowa che è stato pubblicato sul Journal of American Medical Association. "Le statine sono i farmaci più sicuri che abbiamo per ridurre il rischio di infarti, ictus e morte in una vasta gamma di pazienti. I pazienti con livelli di colesterolo Ldl più elevati hanno probabilmente maggiori benefici per la salute derivanti dall'assunzione di statine e di alcuni dei nuovi farmaci per il colesterolo", dice Jennifer Robinson, coautrice dello studio.  

L'analisi ha raffrontato 34 ricerche precedenti che hanno coinvolto più di 270.000 partecipanti e ha rilevato che le statine avevano maggiori probabilità di ridurre il rischio di morte quando i livelli di colesterolo Ldl erano superiori a 100 milligrammi per decilitro (mg/dl). Lo studio ha rilevato che le vite di ulteriori 4,3 persone su 1.000 erano state salvate ogni anno quando venivano trattate con la terapia per abbassare il colesterolo Ldl. Il colesterolo Ldl causa l'accumulo di grasso e placca nelle arterie, aumentando il rischio di infarti e ictus.    I livelli inferiori a 100 mg/dl sono considerati ottimali perché così si hanno meno probabilità di sviluppare placche di colesterolo con l'età.

pubblicità

fonte: Journal of American Medical Association

Commenti

I Correlati

Allo studio sulla relazione tra malnutrizione e riabilitazione dopo un ictus il Premio Gianvincenzo Barba al Congresso Nazionale SINU

Pù proteine vegetali, arrivano i nuovi valori per tavole sane

Lo rivela lo studio Rwe Exacos-Cv (EXACerbations and their OutcomeS - CardioVascular an observational cohort study using Italy Healthcare Claims Database), pubblicato sull''European Journal of Internal Medicine'

Fimognari: “L’insufficienza respiratoria acuta deriva da numerose patologie scatenanti, a partire dallo scompenso cardiaco. È pertanto assai diffusa e porta tante persone ad accedere al PS in condizioni di gravità"

Ti potrebbero interessare

Lo rivela lo studio Rwe Exacos-Cv (EXACerbations and their OutcomeS - CardioVascular an observational cohort study using Italy Healthcare Claims Database), pubblicato sull''European Journal of Internal Medicine'

Fimognari: “L’insufficienza respiratoria acuta deriva da numerose patologie scatenanti, a partire dallo scompenso cardiaco. È pertanto assai diffusa e porta tante persone ad accedere al PS in condizioni di gravità"

Uno studio evidenzia che l'uso regolare potrebbe aumentare, anziché diminuire, il rischio di malattie cardiache e ictus tra chi godono di una buona salute cardiovascolare

I fattori di rischio che minacciano la salute di cuore e arterie sono tanti ma gli strumenti per neutralizzarli non mancano

Ultime News

Cavaliere: i giovani Sifo rappresentano un’anima dinamica e propulsiva della nostra professione

Sono usciti sulla piattaforma Universitaly i risultati dei test di medicina svolti il 28 maggio scorso. Dal 19 giugno si saprà l'esito con nome e cognome

Benci (Associazione Terapia Estetica Botulino): “Le iniezioni sono un trattamento medico a tutti gli effetti, non possono essere eseguite frettolosamente”

Per incrociare le braccia occorre aver raggiunto 61 anni (in vari casi possono bastarne 59, come vedremo più avanti) e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023